Fondazione Maggi

La fondazione Maggi – HHM

Il progetto di solidarietà 2024-2025 della SM Gravesano sosterrà la Fondazione Maggi, che è attiva dal 1963 con lo scopo iniziale di far conoscere l’attività del dottor Giuseppe Maggi in Africa, di sostenerne l’attività e raccogliere i fondi necessari per la sua continuazione. Oggi l’Associazione prosegue nel nord del Camerun l’attività iniziata dal dr Maggi, gestendo direttamente l’Ospedale di Mada, di cui è proprietaria. In Svizzera, l’Associazione è riconosciuta quale ente di pubblica utilità e posta al beneficio dell’esenzione fiscale.

Il dottor Giuseppe Maggi, originario di Caneggio, nacque nel 1910 a Brunnadern, Canton San Gallo ove il padre, ingegnere, era impegnato in un cantiere per i lavori di scavo di una galleria.
Nel 1936 si laureò in medicina a Losanna per poi esercitare a La Chaux de Fonds, a Travers (NE) e in seguito in Ticino. Nel 1948 lesse sul Bollettino dei medici svizzeri un annuncio che cambiò la sua esistenza: “Si cerca un medico per l’Africa”. Giuseppe Maggi non era mai stato in Africa, ma aveva sempre sognato segretamente di scalare il Kilimangiaro. Perciò nel 1948 decise di partire per Kagondo, nel Tanganika. In quella piccola, remota località, ebbero inizio una storia incredibile e i suoi quarant’anni d’Africa.

https://fondazionemaggi.ch/

Il progetto a cui la SM Gravesano contribuisce

La Fondazione è proprietaria dell’ospedale di Mada, nel nord del Camerun, che ha una capacità di 120 posti letto. È situato in una posizione strategica (sulle rive del Lago Ciad, al confine con Nigeria e Ciad). Ha personale qualificato e la piattaforma tecnica consente di svolgere interventi chirurgici anche molto complessi. Questo attira pazienti dai distretti sanitari attigui e dai paesi vicini (Ciad, Nigeria e talvolta il Niger).
In un anno a Mada vengono fatte circa 900 anestesie generali per degli interventi chirurgici. All’ospedale di Mada, fino ad ora, l’anestesia totale per gli interventi di chirurgia maggiore è stata fatta somministrando in vena dei medicamenti che inducono un sonno profondo e sopprimono il dolore, ma lasciano al paziente un tono muscolare residuo che gli permette di respirare autonomamente. Rimangono quindi anche i riflessi difensivi (ad es. l’occhio lacrima se si tocca una cornea, oppure il paziente tossisce se qualcosa irrita le vie aeree). Evidentemente, questo tipo di anestesia presenta degli inconvenienti per il chirurgo che si trova confrontato a contrazioni con improvvise contrazioni dei muscoli lisci e scatti della muscolatura striata. I movimenti incontrollati potrebbero essere causa di complicazioni durante gli interventi, come ad esempio la perforazione involontaria di organi. Nei paesi industrializzati, l’anestesia generale viene fatta con i medicamenti in vena (che sono necessari per indurre il sonno profondo e togliere il dolore) e i gas anestetici che causano una paralisi muscolare completa. Per rendere più sicuri gli interventi chirurgici fatti a Mada, l’Associazione vuole introdurre l’utilizzo di gas, che vanno però somministrati tramite uno specifico nebulizzatore montato su un apparecchio per l’anestesia. I gas Isoflurano o Halotano o Sevoflurano inducono una paralisi muscolare completa e quindi il paziente non respira più da solo. L’apparecchio d’anestesia deve quindi garantire anche la ventilazione meccanica.